sabato 27 aprile 2013

Il caso Zanfretta

In questo post analizziamo una dei casi più misteriosi e affascinanti dell'ufologia italiana
"Il caso Zanfretta".

Pier Fortunato Zanfretta (Nova Milanese28 dicembre 1952) è un metronotte in pensione italiano. Zanfretta deve la sua notorietà al fatto di sostenere di avere vissuto, tra il 1978 e il 1981, undici episodi di incontro ravvicinato del terzo e quarto tipo (IR3/4) con esserialieni di tipo Rettiliano.
Zanfretta descrive questi alieni come di pelle verde e increspata, alti quasi tre metri, grandi punte sulla testa e occhi triangolari gialli; egli dichiara che proverrebbero da un pianeta morente della "terza galassia" di nome "Titania", e avrebbero visto nella Terra uno dei possibili pianeti su cui trasferirsi in futuro. Gli alieni si chiamerebbero "Dargos", e sarebbero del tutto pacifici.
All'epoca Zanfretta prestava servizio presso la cooperativa Istituto Val Bisagno di Genova, e i presunti incontri ravvicinati sarebbero avvenuti proprio durante i pattugliamenti che egli svolgeva per lavoro nella città e provincia.
La storia di Zanfretta, come quella di altri contattisti, risulta a tutt'oggi non verificabile.
Zanfretta afferma di aver ricevuto dai presunti esseri una sfera (inizialmente destinata all'ufologo Josef Allen Hynek) trasparente contenente un tetraedro dorato che ruoterebbe in sospensione.
L'esistenza della sfera non è mai stata provata. Zanfretta afferma di averla nascosta in un luogo noto solamente a lui, ed eventuali altri individui che si avvicinassero, sostiene il metronotte, verrebbero fulminati dalla sfera stessa, sorte che sarebbe capitata ad una lepre avvicinatasi casualmente; Zanfretta racconta di sentirsi psichicamente forzato a recarvisi almeno due volte al mese, pur ignorando il motivo di tali visite.
Egli afferma di aver provato a fotografare la sfera, ottenendo, dopo lo sviluppo, solo l'immagine di cinque punti luminosi.
Voi cosa ne pensate?
Ecco un estratto dalla trasmissione "Rebus" andato in onda su Odeon Tv




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